Cosa abbiamo in Comune

Personaggi e avventure, storie su storie. Sembra quasi di leggere un romanzo. O per meglio dire, sembrano capitoli di un unico romanzo, quello della vita. Davvero un libro piacevole che tanto per gradire insegna a tutti una semplice cosa: non è necessario essere scrittori per farsi leggere, amare, apprezzare.
E nemmeno poeti.
Basta avere qualcosa di vero, di serio, di importante da raccontare. Come si leggeva dietro la scrivania del grande Guttuso: .
Ed allora ci si tuffa in queste storie e si leggono tutte d’un fiato, come se appartenessero al mondo dei nostri sogni. Anche se poi già si conosce il lieto fine.
Storie e storie che credo siano da dedicare soprattutto ai giovani, a coloro che tanto hanno ancora da chiedere alla vita. Storie come esempi, modelli da seguire per avere successo e fortuna ma soprattutto per lottare e insistere, con massima grinta, con notevole concentrazione, in tutti i campi.
Scegliere una storia è come scegliere fior da fiore. Il pittore che espone a New York ed il raccoglitore di conchiglie, il fotografo e la scrittrice, il tenore e l’attore. Storie che non basta leggere una volta sola, che vien voglia poi di riprendere, per capire meglio tanti dettagli d’una vita fortunata e felice. Oppure drammatica e amara.
Ma a colpire su tutte, con quel titolo che potrebbe essere il tema e il manifesto del libro è . La vicenda speciale e commovente d’un ragazzo che tantissimo può insegnare ai giovani d’oggi. Una storia in cui escono da protagonisti due genitori splendidi e speciali come tanti ce ne sono ancora oggi nel mondo. Sì, .
E’ quanto accade a Venanzio alla soglia dei novant’anni, quel che accade a Monia, orgoglio dello sport marscianese, ragazza splendida che s’è resa protagonista ai mondiali d’un gesto che è metafora della vita. In uno sport individuale all’estremo come il ciclismo ha aperto la strada alla compagna in azzurro offrendole su di un piatto d’argento la maglia iridata di campionessa del mondo. Ecco un altro esempio bello da leggere e piacevole da raccontare.
Sì, vi raccomandiamo questa serie di storie e di avventure, fascinose ed avvincenti. Grazie alle autrici, a Sabrina ed Erica, che a questo punto hanno il preciso obbligo di insistere con la scrittura. E di non smettere mai in futuro di raccontare.
Buona lettura a tutti.

Beppe Conti