Il passato che non si dimentica

Un romanzo del genere psicologico ambientato nell’estremo lembo della Calabria ionica superiore. Narra l’emozionante e complicata storia d’amore di due giovani emarginati e senza fissa dimora, che, dopo particolari traumi subiti nell’adolescenza, si sono allontanati dalle rispettive famiglie e dal loro ambiente originario. Filo conduttore è dunque il danno esistenziale biopsichico dei protagonisti le cui figure sono costruite attraverso lo scavo all’interno della loro psiche con scrupolosa aderenza lessicale, in una narrazione di più vasto respiro, ove attraverso il racconto degli eventi, l’uso del dialogo e la rappresentazione di un variegato universo di personaggi e di aspetti peculiari della realtà attuale, si affrontano tematiche di alto profilo sociale, come il dramma di una donna dopo uno stupro, il fenomeno degli incendi boschivi strettamente connessi al disagio economico territoriale, la imperscrutabilità del destino, il segreto della felicità, che indubbiamente costituiscono validi spunti di riflessione. La conclusione è un messaggio di speranza estremamente positiva quanto inaspettata.