Antonio Ranocchia e la sua terra

Il brillante e vivace diario dello scultore Antonio Ranocchia ci fornisce uno spaccato a tutto tondo della sua vita, delle sue passioni, amicizie, della vita all’interno della comunità marscianese. Il rapporto tra l’artista e il suo paese natale fu di reciproco amore, “l’umile terra”, da sempre tradizione lavorativa dei “pignattai” marscianesi, viene innalzata a opera d’arte nelle sculture del maestro. Nei racconti, qui pubblicati per la prima volta, prendono vita personaggi e luoghi tanto amati dallo scultore, le dolci colline, già fonte di ispirazione per gli artisti rinascimentali, diventate luoghi dell'anima, le vie tortuose del centro, gli spettacoli teatrali alla “piazzetta”, la pesca lungo il Nestore, prima del moderno degrado ambientale. I Quaderni Marscianesi si impreziosiscono così con un volume che delinea a tutto tondo la figura di Antonio Ranocchia e del rapporto speciale che egli ha avuto con la sua terra, in attesa che il passare del tempo possa riconoscere pienamente l’alto valore artistico delle sue opere, caratterizzate da un intenso espressionismo e aventi come soggetto le figure umane.